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AIWA AD-WX777
Ecco un "caso" assolutamente esemplare di come vadano a finire la stragrande maggiornaza dei registratori "dimenticati" in cantina o in soffitta.
Questa doppia piastra, risalente ai primi anni 90, mi è stata regalata con la classica formula "se la vuoi tu prendila, altrimenti la butto, è rotta!"
Come resistere? L'ho presa e ho deciso di capire se e quanto fosse davvero rotta.
Il deck è un classico "doppia piastra" autoreverse, con solamente una meccanica in grado di registrare, dotato di dolby B e C e di tasti a sfioramento.
La piastra non presenta segni di manomissione ne di urti, il cavo di rete è integro e decido pertanto di provarla subito.
Si accende, ma, come previsto, non reagisce a nessun comando in entrambe le meccaniche.
Bene, queste piastre utilizzano la trasmissione a cinghia per tutte le funzioni, è probabile che il cedimento di questa ne blocchi il funzionamento.
A preoccuparmi di più è invece lo stato delle testine, sporche (come i pinch roller) ma soprattutto con un leggero strato di ossidazione sulla superficie.
Questo, indipendentemente dal decadimento delle prestazioni, potrebbe risultare abrasivo verso i nastri medesimi.
Bisognerà cercare un rimedio.
Dopo una leggera pulizai a base di cotton fiock ecco come si presenta la testina del deck "A", quello di sola lettura, la più ossidata delle due.
Sostituzione cinghie
Una volta disconnesso l'apparecchio dalla rete elettrica (mi raccomando) procedo all'apertura.
Le due meccaniche appaiono identiche, l'unica differenza è data dal gruppo testina (una presenta ovviamente la testina di cancellazione, l'altra no) e dai relativi cavetti di connessione.
Sia il cavi di segnale che quelli di controllo sono connessi alla scheda madre tramite connettori sfilabili.
Ben visisbile l'unico, ma piuttosto ben dimensionato, motorino di ognuna di esse.
Individuate le 4 viti che ancorano la meccanica al frontalino del registratore (attenzione, sono di due tipi differenti, non invertitele o si danneggerà la filettatura nel pannello, che è in plastica) procedo alla rimozione.
Per precauzione anticipatamente sfilato i cavi di controlo e i cavi del segnale dalla scheda principale (attenti anche a questa operazione, i connettori non sono esattamente "carri armati")
Per il solo deck "B" (quello che registra" fate altresì attenzione alla cinghietta che collega la bobinetta del riavvolgimento al contatore meccanico che è posto nelle imediate vicinanze (cinghietta che è visisbile nella foto supertiore).
Nelle foto sotto ecco come si presenta la meccanica.
Effettivamente uno dei problemi di questo deck è dato dalla fuoriuscita (per allentamento) della cinghia dalla puleggia del motorino, con conseguente mancato funzionamento dell'intera meccanica.
Per sostituire la cingjhia è necessario rimuovere il ponte su cui è ancorato il motore (due vitine e due incastri) e passare la cinghia attorno ad uno dei due volani (l'altro viene toccato solo in una piccola parte della circonferenza, con il lato esterno della cinghia) e attorno alla puleggina/frizione che dà il moto alle bobinette.
A questo punto si deve posizionare il ponte con il motore, agganciare la cinghia a quest'ultimo, e bloccare tutto.
Ci vorrà un poco di pazienza, a volte nel fare tutto ciò la cingia si infila sotto una puleggia o sotto un volano e occorre riiniziare.
Attenzione a non tirare inavvertitamente il cablaggio del motore (ma è comunque semplice l'eventuale risaldatura)
Se doveste rimuovedre i volani (ma non vi occorre per fare il cambio cinghia) prestate attenzione alle piccole rondelle poste a disaccoppiamento del volano stesso sul foro di supporto.
esse sono semplicemente infilate nei rispettivi alberini (che sono, visti dall'altro lato della meccanica, i cabestani) e potrebbero sfilarsi facilmente.
In assenza di esse il cigolio della meccanica in riproduzione è garantito.
Effettuata la sostituzione cinghia, che come già detto si trovano facilmente nei negozi di componenti elettronici al costo di qualche decina di centesimi) potete rimontare le meccaniche sul frontale.
La piastra dovrebbe tornare a funzionare.
Taratura
L'aiwa 777 non è particolarmente ricco di punti di taratura, oltre al controllo sull'allineamento testina, che come per tutti i deck a testa girevole si deve fare per entrambi i sensi di scorrimento, ci sono i play level per le due meccaniche, i trimmer per la sensibilità di registrazione e quelli per il bias, tutti sdoppiati per i due canali.
A rendere un pò meno agevole del solito la procedura è casomai la mancanza di una terza testina, per calibrare pertanto la sensibilità e il bias di registrazione si deve procedere a tentativi, rileggendo ogni volta il segmento di nastro appena registrato e ritoccando il trimmer di volta in volta.
Come sempre è necessario calibrare inizialmente allineamento e play level e successivamente i parametri di registrazione.
Vi ricordo inoltre che la taratura del bias (in maniera separata tra nastri normal e nastri metal/cromo ma unica per i due canali) è possibile anche dall'esterno, tramite due appositi potenziometri.
Alla luce di questo mi sono limitato a rendere simmetrici i due canali lasciando alla regolazione esterna la calibrazione assoluta della corrente di bias.
Segnalo infine che il deck dispone di trimmer per la regolazione della velocità per ogni meccanica (sono accessibili da un foro della scheda montata a ridosso delle medesime) sdopiati per il play normale e per la funzione di "dub" veloce.
Quotazione
Il deck aveva un prezzo "al pubblico" nel 1990 di poco superiore alle 500.000, oggi come oggi, non avendo nessuna caratteristica di "esclusività" che lo renda appettibile ai colleziositi, venuta meno l'esigneza di duplicare le cassette, che rese diffusi i "doppia piastra", e venuta (aimè) meno ogni forma di assistenza ufficale della casa madre (i ricambi li trovate solo smontando altri apparecchi, l'aiwa di oggi non è nemmeno perente di quella che realizzo quella piastra), il prezzo è essenzialmente dato dalle condizioni in cui si trova l'apparecchio.
Si tratta comunque di cifre modeste, qualche decina di euro, esattamente come modeste sono le cifre necessarie alla semplice manutenzione.