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ALPINE AL-90
Vi racconterò ora alcune delle vicissitudini avute con il deck Alpine AL-90, deck che io ritengo tra i più BELLI in senso assoluto, oltrechè molto interessante, anche se non affidabilissimo.
Fin da subito dirò che non sarei capace di orientarmi nella complessa elettronica del deck (dotato, tra le altre cose, di sistema automatico di taratura del nastro) e mi limiterò pertanto a darvi alcuni suggerimenti su due o tre debolezze che, mi pare di capire, sono ad esso tipiche.
Intanto un pò di anagrafe....
L'AL-90 è un deck a tre teste dual capstan, con trazione diretta sui cabestani, modello di punta dei primi anni 80 della casa. Il deck è, nemmeno tanto segretamente imparentato con i Luxman top di quel tempo.
Luxman ed Alpine sono infatti Brand del solito gruppo.
Il deck dispone di dolby B e C (ma non dell'hx-pro), prevede 4 posizioni di equalizzazione/bias (anche la rara ferrocromo quindi) e la possibilità di aggungere un processore esterno (dbx o altro NR) ma sopratutto è dotato di un "moderno" (al tempo) sistema di autocalibrzione del nastro, denominato "auto BLE" (bias-level-eq) in grado di ottimizzare automaticamente i tre parametri rispetto al nastro utilizzato.
Il circuito è escludibile, e si può ricorrere alla taratura fissa con intervento manuale (esterno) del solo bias, utile anche nel caso di "bizze" (non troppo improbabili) di un sitema mal tarato internamente.
L'AL-90 vantava una sorpendente risposta in frequenza, tra i pochissimi deck a fare meglio dei Naka in tal senso.
A differerenza di questi ultimi (o meglio, di alcuni di questi) le testine erano però "combinate", e dotate di una sovrastruttura che si occupava di sollevare il feltrino regginastro in dotazione alle cassette, ritenuto dai tecnici alpine, evidentemente deleterio.
Questa sovrastruttura, modificata nel tempo, è nei primi esemplari, un punto debole...in pressofusione di alluminio, estremamente fragile. La buona notizia, in caso di smarrimento (!!) o rottura del pezzo, è che, con nastri buoni almeno, la sua assenza non compromette più di tanto le prestazioni.
Il deck è internamente piutosto disordinato, con due schede verticali che si inseriscono in "faston" presenti della scheda principale (a mò dei contemporanei PC, ma senza la necessaria carpenteria) che risutano un pò fragili (attenzione, falsi contatti in vista, e, nell'inserie le schede, possibili sollecitazioni alla scheda madre) e molti, troppi, cavi volanti da e per ogni dove.
Tutti i fili (nessuna flat) sono connessi su faston. Generoso il trasformatore.
La inaffidabilità dei connettori è costato al mio esemplare la "dipartita" dal precedente prioprietario, stufo di un canale che andava e veniva a causa dei connettori mal posizionati.
Un corretto montaggio dopo idonea pulizia dei contatti dovrebbe essere sufficiente per quanche tempo.
A completare il deck due maravigliosi V-meter ad ago, su fondo scuro a luce verde, magnifici davvero.
Da quest'ultimi però, un altro frequente problema del deck:
Il "blocco" del V-meter a metà corsa.....
Ora, posto che in tutti i casi il problema sia il medesimo, e non ho modo di saperlo, è stato sufficiente allentare la vite che ancora l'equipaggio dello strumento al perno per recuperare la corretta funzionalità.
Si trattava di un vero e propio "blocco" meccanico.... fin troppo banale!
E' opportuno, dopo aver toccato lo strumento, verificare il corretto livello indicato da esso.
L'operazione richiede:
- nastro test, o meglio generatore di segnale (per essere sicuri di inviare lo stesso segnale, e di livello noto, ai due canali e quindi ai V-meter)
- manuale per individuare tra i molti trimer, quelli da muovere.
Mai come in questo deck infatti la "cacciavitata" a caso è deleteria, troppe tarature da effettuare nel giusto ordine per procedere a tentativi!
Fin da subito dirò che non sarei capace di orientarmi nella complessa elettronica del deck (dotato, tra le altre cose, di sistema automatico di taratura del nastro) e mi limiterò pertanto a darvi alcuni suggerimenti su due o tre debolezze che, mi pare di capire, sono ad esso tipiche.
Intanto un pò di anagrafe....
L'AL-90 è un deck a tre teste dual capstan, con trazione diretta sui cabestani, modello di punta dei primi anni 80 della casa. Il deck è, nemmeno tanto segretamente imparentato con i Luxman top di quel tempo.
Luxman ed Alpine sono infatti Brand del solito gruppo.
Il deck dispone di dolby B e C (ma non dell'hx-pro), prevede 4 posizioni di equalizzazione/bias (anche la rara ferrocromo quindi) e la possibilità di aggungere un processore esterno (dbx o altro NR) ma sopratutto è dotato di un "moderno" (al tempo) sistema di autocalibrzione del nastro, denominato "auto BLE" (bias-level-eq) in grado di ottimizzare automaticamente i tre parametri rispetto al nastro utilizzato.
Il circuito è escludibile, e si può ricorrere alla taratura fissa con intervento manuale (esterno) del solo bias, utile anche nel caso di "bizze" (non troppo improbabili) di un sitema mal tarato internamente.
L'AL-90 vantava una sorpendente risposta in frequenza, tra i pochissimi deck a fare meglio dei Naka in tal senso.
A differerenza di questi ultimi (o meglio, di alcuni di questi) le testine erano però "combinate", e dotate di una sovrastruttura che si occupava di sollevare il feltrino regginastro in dotazione alle cassette, ritenuto dai tecnici alpine, evidentemente deleterio.
Questa sovrastruttura, modificata nel tempo, è nei primi esemplari, un punto debole...in pressofusione di alluminio, estremamente fragile. La buona notizia, in caso di smarrimento (!!) o rottura del pezzo, è che, con nastri buoni almeno, la sua assenza non compromette più di tanto le prestazioni.
Il deck è internamente piutosto disordinato, con due schede verticali che si inseriscono in "faston" presenti della scheda principale (a mò dei contemporanei PC, ma senza la necessaria carpenteria) che risutano un pò fragili (attenzione, falsi contatti in vista, e, nell'inserie le schede, possibili sollecitazioni alla scheda madre) e molti, troppi, cavi volanti da e per ogni dove.
Tutti i fili (nessuna flat) sono connessi su faston. Generoso il trasformatore.
La inaffidabilità dei connettori è costato al mio esemplare la "dipartita" dal precedente prioprietario, stufo di un canale che andava e veniva a causa dei connettori mal posizionati.
Un corretto montaggio dopo idonea pulizia dei contatti dovrebbe essere sufficiente per quanche tempo.
A completare il deck due maravigliosi V-meter ad ago, su fondo scuro a luce verde, magnifici davvero.
Da quest'ultimi però, un altro frequente problema del deck:
Il "blocco" del V-meter a metà corsa.....
Ora, posto che in tutti i casi il problema sia il medesimo, e non ho modo di saperlo, è stato sufficiente allentare la vite che ancora l'equipaggio dello strumento al perno per recuperare la corretta funzionalità.
Si trattava di un vero e propio "blocco" meccanico.... fin troppo banale!
E' opportuno, dopo aver toccato lo strumento, verificare il corretto livello indicato da esso.
L'operazione richiede:
- nastro test, o meglio generatore di segnale (per essere sicuri di inviare lo stesso segnale, e di livello noto, ai due canali e quindi ai V-meter)
- manuale per individuare tra i molti trimer, quelli da muovere.
Mai come in questo deck infatti la "cacciavitata" a caso è deleteria, troppe tarature da effettuare nel giusto ordine per procedere a tentativi!