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Manutenzione Generale
Apparecchi Elettro-Meccanici. La prima considerazione che mi piace fare per introdurre l'argomento della "manutenzione" dei registratori è questa, non siamo in presenza di apparecchi elettronici in senso stretto, non solo almeno. La componente "meccanica" è nei registratori assolutamente necessaria, fondamentale, e dalla sua piena funzionalità dipende in larga parte la resa dell'apparecchio stesso.
Non preoccupatevi quindi se alcuni consigli vi sembreranno applicabili anche alla macchina da cucire di vostra nonna!
Corretto Utilizzo. La buona manutenzione parte da qui, dal corretto utilizzo degli apparecchi stessi.
La confidenza che si ha con l'oggetto "cassetta", l'apparente indistruttibilità dei registratori a bobine, non devono trarre in inganno, i meccanismi si possono danneggiare, le elettroniche pure. Non esistono "protezioni" software contro l'uso scorretto, se infilate un nastro miniDV in un registratore DAT, se utilizzate il vostro akai 4000 come ventilatore o carrucola, non dovete poi lamentarvi in caso di guasto.
Non bisogna vergognarsi di leggere il libretto accluso ad ogni apparecchio, perlomeno durante i primi utilizzi.
Altro consiglio che mi sento di darvi è quello di non lasciare inutilizzato il vostro registratore per troppo tempo. In primo luogo perchè è un peccato, in secondo perchè sia la meccanica (la solita gomma....) che l'elettronica (condensatori) potrebbero avere più problemi dal lungo riposo che dal lavoro.
Collocazione. Se da un lato la perfetta orizzontalità del piano d'appoggio non è obbligatoria nei registratori a nastro (contrariamente a quel che accade con i giradischi nei quali è una condizione da cui non si può prescinde) la sua stabilità ed il suo isolamento dalle vibrazioni sono un aspetto da tenere ben presente che può influire sul suono e sulla affidabilità.
Per capire quanto deleterie possano essere queste vibrazioni vi consiglio una veloce prova: Tramite l'uscita audio analogica di un PC provate a registrare un segnale puro di una certa frequenza, che so, 1000hz.
Riascoltate la cassetta picchettando (non serve molto forte) sul coperchio del vostro registratore......
Quel che sentite avviene ovviamente anche per la musica, nel caso l'apparecchio sia su tavolini traballanti, oppure se nel medesimo piano si trovano altre fonti di vibrazione (altoparlanti, frullatori ecc.)
Evidente che non sia opportuno sballottare un registratore durante l'incisione, esattamente come esista una bella differenza nella sensibilità a questi disturbi tra apparecchi modesti e "roba buona".
I portatili (autoradio comprese) dovendo convivere "istituzionalmente" con scossoni e vibrazioni, sono stati progettati e costruiti per fronteggiare in origine questi problemi, ma non è detto che tutti i costruttori siano usciti ugualmente vincenti da questa sfida...
Superfluo ricordare che, per gli apparecchi "home" in particolar modo, cadute, e urti possono alterare la geometria del meccanismo con conseguente cattivo funzionamento.
Assicuratevi anche che l'apparecchio non subisca eccessivi sbalzi termici o di umidità. Cinghie, lubrificanti e parti in gomma in generale ne soffrono particolarmente.
Collegamento. Collegate sempre gli apparecchi nel modo previsto dal costruttore.
Per la rete elettrica questo è fondamentale, anche per la vostra sicurezza, se rinvenite un vecchio apparecchio in cantina, oppure lo comprate in rete, assicuratevi che sia compatibile con la tensione di rete della vostra abitazione. Attenzione anche agli apparecchi con "regolatore di tensione" il quale deve indicare il valore nominale della presa domestica a cui collegherete l'apparecchio.
In Italia l'enel fornisce 230V con frequenza 50 hz. (scarti a parte)
Per gli apparecchi portatili che vanno a tensione continua state attenti alla tensione (con 12 V in più o meno non si rischia la pelle, ma l'apparecchio si) e alla "polarità" del collegamento.
Nel simbolo che identifica la presa per l'alimentazione è sempre indicato il polo positivo.
Stessa accortezza nell'uso delle batterie.
Attenzione infine ad ogni tipo di liquido, l'accidentale penetrazione all'interno dell'apparecchio può causare corto circuiti. Nel malaugurato caso staccare subito la presa dal muro, e non toccare mai con mani bagnate un apparecchio sotto tensione.
Ricordatevi che con la "220" non è bene fare gli spiritosi.
I collegamenti audio devono sempre avvenire verso a da apparecchi compatibili per tensioni di uscita e sensibilità di ingresso.
Nei registratori domestici la norma è costituita da ingressi ed uscite con connettori tipo RCA (uno per ogni canale) a livello "linea", da una uscita stereofonica per cuffia con jack (6,3 o 3,5 mm) non sempre dotata di un suo volume, e con possibilità di ulteriori ingressi per microfono.
A questi ingressi, in particolar modo, non è consentito collegare un segnale ad alta uscita, un segnale troppo forte in ingresso, distorsioni e diafonia, sono la cosa migliore che ne potrebbero derivare.
Non è inoltre possibile collegare altoparlanti passivi (le casse...) direttamente alle uscite linea o cuffia di un registratore o peggio collegare l'uscita di potenza di un amplificatore all'ingresso linea o microfono di un registratore.
I radioregistratori portatili possono avere delle uscite ad alta potenza per pilotare delle casse, casse normalmente comprese nell'apparecchio, mentre negli apparecchi professionali gli ingressi linea RCA possono essere sostituiti, o affiancati, da ingressi linea bilanciati con connettori XLR.
Fate sempre attenzione a non scambiare un ingresso cannon per microfoni con una cannon linea, Il connettore è il medesimo, il segnale no.
Tutto questo è ovvio e scontato direte voi? Mmmmm, ho assistito a"perle" operative che mi lasciano il dubbio.
Al solito una lettura del manuale o una chiacchierata con l'amico esperto di turno può aiutare.
Pulizia. L'accumularsi di sporco (residui dell'ossido stesso dei nastri, polvere) su testine, guide, perni e rulli in gomma (cabestani e pinch-roller per i più precisi) è un fenomeno normale ed assolutamente inevitabile durante l'utilizzo di tutti i registratori, e, sfortunatamente, determinante nel causare un decadimento notevole delle prestazioni. Molti ricordi negativi sul suono delle cassette sono figli di questa sporcizia, di cui l'unico rimedio resta la pulizia periodica.
Aggiungete che, se resta impossibile non sporcare le testine usando un registratore, nastri scadenti o molto vecchi, l'utilizzo in ambienti polverosi, possono velocizzare molto l'imbrattamento.
Contrariamente a quanto verrebbe da pensare i componenti che determinano i problemi maggiori sporcandosi non sono le testine ma cabestano e pinch-roller.
Questi ultimi sono responsabili infatti della perfetta trazione del nastro, della corretta velocità (nominale e delle fluttuazioni) ma anche dalla perfetta aderenza del nastro sulle teste.
Se questo è trascinato male e "sbanda" sulla testina stessa non ci sarà verso di avere un allineamento preciso.
Utile ricordare che un cattivo trascinamento può causare anche deformazioni e strappi al nastro.
Come pulire quindi testine e trasporto del nastro? Io eviterei le cassette "a secco", molto diffuse anni fà, che utilizzano un nastro abrasivo. Questo risulta contemporaneamente poco efficace con lo sporco e dannoso per le testine, che contribuisce a consumare precocemente.
Già meglio le cassette "con liquido" (FIG.1) che non risultano abrasive e puliscono discretamente.
Il loro punto debole è la scarsa durata, una volta che si sporcate con i residui presenti su testine e rulli, devono essere sostituite.
Il metodo migliore, per me, resta il "cotton fioc", imbevuto (leggermente) di idoneo liquido.
Questo può essere un apposito liquido per pulizia testine megnetoottiche (FIG.2) (negozi di elettronica) alcool isopropilico (che di solito è alla base dei liquidi specifici) o ,al peggio, alcool puro a 95°, quello in vendita nelle distillerie.
Il "denaturato rosa" va considerato "l'ultima spiaggia", ma è comunque utilizzabile per pulire il vecchio mangiacassette della nonna che non riproduce più le cassette di Al Bano!!
Per permettere la pulizia del cabestno e del pinch-roller in movimento (per essere sicuri di non lasciare zone "sporche" nei registratori a comando meccanico è sufficiente avviare la riproduzione (play) e quindi passare la testa del cotton fioc sulle testine (FIG. 3), sul rullo in gomma e sul perno che con esso trascina il nastro (FIG. 4).
Per agevolare l'operazione, ed evitare il "risucchio" del cotton fioc potete pulire il rullo, mentre gira, dal lato in cui si allontana dal perno metallico, e quest'ultimo dopo aver attivato il riavvolgimento (o l'avvolgimento) veloce.
Ripetete l'operazione finché notate lo sporco (nero-marrone) depositarsi sul cotone.
Nei registratori con comandi servoassistiti bisogna simulare la presenza della cassetta dentro il vano, di solito premendo una linguetta vicino a quelle che permettono la selezione automatica del nastro e la protezione delle registrazioni accidentali.
Se non ci riuscite con un dito potete aiutarvi con un cartoncino infilato tra sportello e linguette.
In tutti i casi, se è possibile e prestando attenzione, è meglio rimuovere la copertura dello sportello dal meccanismo di apertura vero e proprio (FIG. 5)
Le indicazioni di massima che vi ho illustrato si possono applicare in tutti i formati, con gli open reel sarà ancora più semplice (testine e meccanismi sono a vista) mentre per gli stereo 8 si potrà rendere necessaria la rimozione del coperchio dell'apparecchio stesso.
In conclusione se il vostro registratore riproduce un suono molto cupo, oppure "miagola" girando a velocità scostante, prima di gettarlo, provate a dargli una bella pulita!
Smagnetizzazione. Con il passare delle ore di utilizzo le testine dei registratori tendono a generare un campo magnetico indipendente da quello corrispondente al segnale che deve essere registrato o riprodotto dal nastro. Il problema può anche generarsi per l'incauto avvicinamento di oggetti metallici alla testina stessa.
Questa "magnetizzazione" provoca alterazioni della corretta trascrizione delle informazioni da e per il nastro.
Fruscio, riduzione della banda passante, distorsione sono i sintomi di questo fenomeno.
E quindi consigliato, laddove non sia previsto un circuito di smagnetizzazione automatico nel registratore stesso (alcune aiwa ad esempio), e ad esclusione delle testine che non soffrono di questo fenomeno, (le testine dei deck DCC, che anzi si possono danneggiare) effettuare una "smagnetizzazione" delle testine stesse periodicamente.
Esistono due tipologie di smagnetizzatori. Quelli inseriti nel classico contenitore da CC (che ovviamente non vanno bene per bobine e gli altri formati che non siano CC, e che sono piuttosto inefficaci) e modelli "a pistola" più universali ed efficaci. Con questi infatti si possono smagnetizzare anche i cabestani.
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Sostituzione cinghie. Una delle cause più frequenti della "rottamazione" di un registratore è la rottura, o il semplice invecchiamento, delle cinghie (e degli O-ring) della meccanica.
Questo causa il blocco totale o quasi della medesima, e spesso si arriva all'infelice deduzione....non vale la pena riparare!
Io credo che invece la quasi totalità dei guasti meccanici sia sanabile con pochi centesimi.
Vediamo quindi di capire quali sono e cosa fanno le cinghie di trasmissione.
Tutte le meccaniche, con la sola esclusione di quelle (rare) con cabestani solidali all'albero motore, hanno un motore principale che trasmette il moto ad un volano, cui asse è il cabestano stesso che trascina il nastro.
Questo è il responsabile della corretta velocità di trascinamento e della costanza della medesima.
Nei registratori a doppio cabestano la medesima cinghia può muovere, anche un secondo volano, di solito appena più piccolo del principale. In alternativa ci può essere una cinghia supplementare a collegare i due volani.
Se il vostro registratore sembra avviare la riproduzione ma non gira, oppure il nastro viene "mangiato" è probabile che la cinghia da cambiare sia questa.
Con le dovute cautele aprite l'apparecchio (a rete scollegata, mi raccomando!) e osservate il retro della meccanica di trasporto.
Verificate che queste cinghie siano in posizione, sufficientemente (ma non troppo) tese e sopratutto che non siano "deragliate" dal volano o dall'albero motore, screpolate, deformate o spezzate.
In tutti questi casi è necessario provvedere alla sostituzione, ovviamente con una altra cinghia che sia il più possibile corrispondente a quella che si deve sostituire, tenendo conto del naturale "allungamento" che la cinghia vecchia ha subito con l'uso.
Vedremo in seguito qualche esempio pratico di sostituzione della cinghia di trasmissione in apparecchi differenti.
Altre cinghie che possono dare problemi sono quelle che trasmettono il moto alle bobinette, in questo caso il primo sintomo di problemi è la lentezza o l'impossibilità a avvolgere o riavvolgere velocemente il nastro.
esistono metodi differenti per effettuare questa operazione (la velocità in questo caso non influisce sulla stabilità di lettura, quindi nessuno volano sull'ingranaggio) ed il più diffuso utilizza una frizioncina basculante che trasmette il moto alternativamente da un motorino alle due bobinette.
La frizioncina è rivestita con un O-rimg di gomma, se questo con il tempo si stacca, si rompe o si allunga la trasmissione non avviene più.
Questo meccanismo è presente sulle meccaniche ALPS, usate, nelle varie versioni, da molti costruttori (TEAC, LUXMAN, ALPINE ecc.)
Vediamo di cosa si sta parlando direttamente con un esempio pratico: Apparecchio che non riavvolge più!
In FIG.10 vediamo l'intera meccanica rimossa dall'interno dell'apparecchio.
Proseguite rimuovendo la copertura interna del vano cassette, di solito questa è fissata con due viti nel lato superiore e semplicemente "imboccata" verso il basso. State attenti ad evetuali cavetti tra dorso e meccanica (se il dech ha il vano illuminato il cavetto c'è di sicuro....)
Questo vi darà accesso ai meccanismi di "frizione" per le due bobine (FIG.11)
Ecco l'O-Ring incriminato (FIG.12), si è rotto ed è caduto, la ruota in plastica da sola non riesce quindi a trasmettere il moto dal motore all'interno delle due bobinette (votare la parte "zigrinata" delle medesime nella figura precedente....)
Un anello molto simile ed adatto è stato acquistato presso un normale ferramenta al prezzo di .... 20 Centesimi. Val la pena tentare, che dite?
Nelle schede dei singoli registratori troverete un campionario dei problemi frequenti che abbiamo descritto sommariamente qui.